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domenica 28 aprile 2013

Stampanti francesi e rischi tedeschi


Proponiamo un articolo pubblicato qualche settima fa da Die Welt sul famoso e poco trasparente mercato STEP: un mercato francofilo che le banche transalpine utilizzano per rifornirsi di liquidità, al di fuori di ogni controllo BCE. Da Welt.de.
La BCE continua a prestare alle banche centinaia di miliardi di Euro, sebbene il valore delle garanzie presentate sia dubbio. Anche gli esperti non riescono a comprendere - e ora c'è il rischio di pericolose manipolazioni.

Sono banchieri esperti, professionisti del mercato dei capitali, alcuni di loro sono stati membri di un consiglio di amministrazione per anni. Ma ognuno di loro stringe le spalle alla domanda: che cos'è lo STEP-market? "Il nome l'ho già sentito, ma non ne so molto di piu'", ci dice uno, "non l'ho mai affrontato in dettaglio" ci dice un altro.

Un anziano banchiere centrale osserva con sguardo assente, invece di rispondere. Solo alla Eurotower, la centrale BCE a Francoforte, capiscono immediatamente.

Non c'è da stupirsi: per la BCE il mercato che nessuno conosce è un'occasione miliardaria. Qui vengono trattati titoli per un valore di 450 miliardi di Euro. E buona parte di questi possono essere portati alla BCE per ottenere liquidità. 

Anche la BCE non ne conosce i dettagli. E questo è il punto centrale del problema. Il mercato non è trasparente, i dati vengono raccolti in maniera molto complessa. Secondo le informazioni in possesso di "Die Welt", in passato sono stati commessi errori che hanno permesso alle banche di ottenere piu' credito di quanto ne avrebbero meritato.

Di fatto le obbligazioni STEP rappresentano una licenza per la stampa di denaro per ogni banca che le detiene. E rappresentano la nota dolente di tutta la politica monetaria nell'unione europea.

Obbligazioni semplici con scadenze brevi

Sotto questa sigla vengono negoziati prodotti finanziari non particolarmente complessi. Si tratta di normali obbligazioni con una durata alquanto breve, che vanno da pochi giorni fino ad un anno.

Il mercato europeo piu' importante è lo "Short Term European Papers Market", in breve STEP. Un mercato non regolamentato sul quale banche e imprese negoziano titoli, senza che si abbiano degli scambi sulle borse ufficiali.

E anche l'Eurosistema non sa molto di quanto accade: il passaggio necessario per trattare le obbligazioni STEP è infatti la banca centrale francese, la Banque de Franche (BdF). Ma questa spesso ricevere le informazioni in maniera poco chiara - da una società la cui consociata è un attore di primo piano nel mercato STEP.

La BCE di Francoforte, per sua stessa ammissione, non ha molte informazioni su questo mercato. Un mercato multi-miliardario controllato a livello nazionale, che non sembra essere coordinato con la  politica monetaria europea. Questa struttura solleva una domanda spontanea: siamo di fronte ad un suo possibile uso improprio?

Cio' è particolarmente grave in quanto si tratta di un canale cruciale per la politica monetaria della BCE: le operazioni per la fornitura di credito alle banche. Un confronto: nel tanto discusso acquisto di titoli di stato, la BCE fino ad ora ha investito circa 200 miliardi di Euro. Le banche europee nel frattempo hanno accumulato nei confronti dell'Eurosistema oltre 1.300 miliardi di Euro di debiti.

Una larga parte di questi prestiti sono verso le banche nei paesi in crisi del sud-Europa. E' la piu' grande macchina da credito del mondo. Ma non c'è nessuno che realmente la controlli. E forse già da tempo non c'è nessuno che realmente possa controllarla - tanto piu' che ora la BCE si appresta ad assumere anche la vigilanza bancaria europea.
Le dighe sono state aperte

Un anno fa la BCE ha fatto un altro passo in questa direzione: da allora infatti le banche centrali nazionali - a proprio rischio - possono accettare titoli con un merito di credito inferiore al BBB. "Le dighe sono state aperte", si lamenta un banchiere centrale.

Ma anche ad di là di queste regole speciali, nell'unione monetaria restano molte anomalie - sebbene la politica monetaria dovrebbe essere la stessa per tutti. Già in novembre "Welt am Sonntag" ha scoperto che la banca centrale spagnola aveva classificato alcuni titoli di stato del proprio paese come affidabili, contrariamente alle regole sul rating stabilite dall'Eurosistema.

Il presidente BCE Mario Draghi, mortificato, aveva promesso di prendere molto sul serio l'argomento. Da allora i controlli sulle banche nazionali sono stati serrati. Il messaggio: un tale errore non dovrà piu' ripetersi.

Ma probabilmente l'errore risiede nel sistema stesso. La lista delle garanzie accettate presso la BCE contiene 40.000 posizioni. Tenuto conto dei numerosi criteri per l'accettazione, nessuno riesce piu' a comprendere se i titoli sono effettivamente sicuri e se sono correttamente classificati secondo il loro reale rischio di insolvenza. E  se si guarda da vicino il mercato STEP, questa idea si insinua.

Le obbligazioni a breve termine trattate su questo mercato, in gergo chiamate "Commercial paper", sono negoziate quasi esclusivamente su mercati non regolamentati. Vale a dire lontano dalle borse ufficiali, dove le informazioni sui volumi e i prezzi dei titoli sarebbero visibili a tutti.

Al contrario si tratta quasi esclusivamente di collocamenti privati: un'azienda che vende le obbligazioni direttamente ad una banca, oppure una banca all'altra. Il mercato STEP, in quanto luogo centrale per questi scambi, nasce nel 2006 per inziativa di un gruppo di banche francesi e tedesche. Il mercato è sotto il controllo dell' "Euribor-EBF", una organizzazione della Federazione Bancaria Europea (EBF), su cui attualmente sono puntati i riflettori per via di una manipolazione del tasso Euribor.

Garanzie discutibili

L'Eurosistema collabora con il mercato STEP, e fra le altre cose crea statistiche per questo mercato. Molto piu' importante è il fatto che le obbligazioni trattate possono essere utilizzate come garanzia per i prestiti della BCE. Cio' è sorprendente. Perché la prerogativa per l'accettazione delle garanzie da parte della BCE dovrebbe essere la loro trasparenza.

Con cio' la banca centrale intende "l'illimitato accesso alle informazioni sulle...caratteristiche finanziare dei titoli, i meccanismi per la formazione dei prezzi e le quantità (quotazioni, tassi di interesse, volumi degli scambi, consistenze in essere) - come indicato nelle regole dell'Eurosistema". 

E proprio queste informazioni, per la maggior parte delle obbligazioni STEP, non sono reperibili nelle fonti utilizzate normalmente dal mondo finanziario. Tuttavia, quasi tutte le obbligazioni sono presenti nella lista delle garanzie accettate dalla BCE. Si tratta di oltre 4.350 titoli, il cui volume ammonta a circa 445 miliardi di Euro. In confronto: il bilancio federale tedesco nel 2012 sarà pari a 300 miliardi di Euro.

I dati precisi sui titoli non solo sono inaccessbili al pubblico - ma anche alla BCE. La BCE dovrebbe infatti accertarsi che le banche di tutti i paesi europei possano prendere in prestito da lei il denaro alle stesse condizioni. Invece la banca centrale per avere informazioni deve rivolgersi a Parigi: alla Banque de France.

Per questo il mercato STEP viene considerato un'organizzazione francofila chiusa, nel mezzo della zona Euro. Sono proprio le grandi banche francesi ad utilizzare questo mercato non trasparente gestito da Euribor EBF e regolamentato da Banque de France. E lo fanno in maniera zelante.

La grande banca francese BNP Paribas, ha fatto apporre l'etichetta STEP su 966 obbligazioni per un valore totale di 44.5 miliardi di Euro. Société Générale ha preso in prestito dal mercato circa 35 miliardi di Euro, la stessa somma l'ha presa Dexia. Crédit Agricole è presente con 25 miliardi di Euro, con altri 25 miliardi di Euro Crédit Mutuel e con 21 miliardi Natixis.

Creazione di denaro per gli istituti francesi

In tutto sono quasi 190 miliardi di Euro, molto piu' di un terzo dell'intero mercato. Il mercato STEP è quindi di grande importanza per gli istituti francesi. 

Nel tentativo di renderlo piu' trasparente, la BdF sembra pero' mettersi di mezzo. Inizialmente la banca centrale francese ha sostenuto che il prezzo e il tasso di interesse delle obbligazioni coinvolte è disponibile sul loro sito web - anche se questo non è vero.

Si tratta ancora una volta di una informazione non completa in quanto è Euroclear ad avere questi dati, ma non li rende disponibili - né ai giornalisti né alla BCE di Francoforte. Quest'ultima offre una spiegazione lapidaria: "la BCE non ha bisogno di avere accesso ai dati di Euroclear France", dicono da Francoforte, perché è sufficiente che "sia la Banque di France ad avere accesso ai dati".

La dichiarazione sorprende perché la BCE dovrebbe essere in grado di controllare le operazioni di politica monetaria, che per l'intero Eurosistema dovrebbero essere unitarie. E cio' sembrerebbe anche urgente: secondo le informazioni di  "Welt am Sonntag" ci sarebbero divergenze sensibili nel modo in cui la BdF tratta le obbligazioni STEP.

Valutazioni errate

In 113 casi gli sconti applicati sulle obbligazioni STEP erano stati trasmessi in maniera sbagliata alla centrale di Francoforte, ad ammetterlo è la stessa BCE. Con questi sconti la BCE si assicura da un rischio default delle garanzie presentate - nel caso in cui siano inferiori rispetto a quanto necessario, le banche ricevono piu' credito del dovuto.

Ad essere coinvolte erano le obbligazioni a breve termine di 6 banche, fra queste la francese Société Générale e l'italiana Unicredit. Le obbligazioni secondo le informazioni della BCE avevano un valore totale di oltre 6.5 miliardi di Euro. Se su questo valore si calcola lo sconto eccessivo applicato, si ottengono 550 milioni di Euro che le banche hanno ottenuto come credito aggiuntivo dalla banca centrale, senza che questo fosse adeguatamente garantito. 

Affari illegali fra le banche?

Abbiamo sempre temuto imbrogli fra le banche, ha dichiarato un banchiere centrale che non vuole rendere pubblico il suo nome. Le banche possono infatti comprarsi le obbligazioni fra di loro con il solo scopo di presentarle poi alla banca centrale. Una macchina per stampare denaro, separata dai mercati regolamentati e difficile da controllare - è stata per anni la preoccupazione dei banchieri centrali.

Fino a quando non è arrivata la crisi, e le banche hanno avuto davvero bisogno di denaro urgente. A fine 2008 il consiglio BCE ha deciso di accettare i Certificati di Deposito (CD) come garanzia, in seguito poi ha limitato la loro accettazione ai 2 anni di durata. Dal gennaio 2012 i CD sono di nuovo accettati - questa volta senza limitazioni. Contrariamente a quanto tutti pensano.

Cio' rende i mercati come STEP molto attraenti per le banche: dei 445 miliardi di Euro al momento trattati, circa 370 miliardi sono costituiti da obbligazioni utlizzabili per ottenere denaro presso la BCE.

Nessun chiarimento?

La BCE sembra non volere chiarire questi aspetti. Inizialmente aveva dichiarato a "Welt am Sonntag" di voler analizzare con maggiore attenzione la questione del mercato STEP. Ma dopo un paio di settimene, di una tale indagine non si è piu' parlato.

Il mercato nel frattempo puo' crescere e prosperare e nuovi clienti illustri hanno scoperto i vantaggi del mercato STEP. La consociata britannica della banca portoghese insolvente "Banco Espirito Santo" il 25 settembre ha ottenuto l'etichetta STEP. Il gruppo bancario ha appena piazzato sul mercato 11 titoli per un valore di 900 milioni di Euro, e presto potrebbe arrivare a procurarsi 18 miliardi di Euro. 

Il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) ha ottenuto 1.6 miliardi di Euro dalla data di ingresso sul mercato STEP, la somma potrebbe pero' raggiungere i 10 miliardi di Euro.

E dallo scorso autunno possono essere presentate alla BCE anche le obbligazioni STEP in dollari, Yen o Sterline. Il mercato STEP, altamente intrasparente, con la licenza BCE si è cosi' allargato di altri 50 miliardi di Euro.

Ancora una volta nella zona Euro non sembra essersene accorto nessuno. A parte le banche che ne beneficiano.



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