sabato 20 maggio 2017

Il candidato di Merkel e Schäuble

Per ora probabilmente è solo una manovra in chiave elettorale della CDU, ma se Merkel dovesse vincere le elezioni di settembre (probabile), allora il governo tedesco punterebbe con decisione sulla candidatura di Weidmann al vertice della BCE. Der Spiegel e quasi tutta la stampa tedesca scrivono oggi che la Cancelliera e il Ministro Schäuble stanno già lavorando per imporre in Europa la candidatura di Weidmann alla presidenza della BCE, carica che scade nell'ottobre 2019. Da Der Spiegel e  Frankfurter Allgemeine Zeitung


Da Der Spiegel

Da quando è stata creata la moneta unica non c'è mai stato un tedesco ai vertici dell'autorità monetaria europea. Ma cio' deve cambiare. La Cancelliera Angela Merkel e il Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble vogliono imporre in Europa le pretese tedesche per la nomina del successore dell'italiano Mario Draghi alla presidenza della BCE.

Secondo le informazioni di Der Spiegel, entrambi hanno deciso di impegnarsi per sostenere la candidatura del presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Il loro argomento: dopo un olandese, un francese e un italiano è  arrivato il momento di mettere un tedesco ai vertici della BCE. Weidmann dalla sua avrebbe fatto sapere di essere disponibile ad accettare la posizione nel caso in cui gli fosse offerta. Il mandato di Draghi scade nel 2019.

Già una volta c'era stato un tedesco in ballo per la presidenza della BCE: Axel Weber, il predecessore di Weidmann alla presidenza della Bundesbank. Poco prima della candidatura ufficiale tuttavia aveva scelto di rinunciare alla posizione e di passare alla banca svizzera UBS come presidente del consiglio di amministrazione. Il suo ragionamento di allora: come tedesco non sarebbe stato in grado di applicare la sua politica nel consiglio della BCE contro la maggioranza dei rappresentanti del sud-Europa, i quali sono tradizionalmente a favore di una politica monetaria più' espansiva. Queste preoccupazioni non sembrano agitare piu' di tanto Weidmann. 


Dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung

Sebbene la carica di Presidente della BCE scada fra piu' di due anni, è già oggetto di ogni tipo di speculazione. Fra i favoriti per la successione a Mario Draghi c'è sicuramente il presidente di Bundesbank Jens Weidmann. Sarebbe il primo tedesco al vertice della BCE dalla sua fondazione avvenuta nel 1998. Dopo l'olandese Wim Duisenberg, in carica fino al 2003, ai vertici dell'autorità monetaria europea c'è stato il francese Jean-Claude Trichet. Dal novembre 2011 è in carica l'italiano Mario Draghi. Con la sua politica monetaria ultra-espansiva e la famosa promessa del "Whatever it takes“ viene considerato il vero salvatore dell'Euro. In Germania tuttavia la sua politica dei tassi zero ha causato molta insoddisfazione. Il mandato di Draghi scade alle fine di ottobre 2019.

Nella Berlino della politica cresce il sostegno per la candidatura di Weidmann. Secondo il governo federale è giunto il momento di avere un tedesco ai vertici della BCE. La piu' grande economia della zona Euro fino ad ora non ha avuto un rappresentante nella posizione più' alta della Banca centrale Europea. Il Ministro delle Finanze Schäuble in questo scenario, pensa di poter mettere in campo un'offerta attraente.

Weidmann non si pronuncia

Le posizioni di vertice da assegnare sono 2 in realtà. Quella di vicepresidente della BCE sarà libera da maggio 2018, quando Vítor Constâncio si ritirerà. Inoltre è necessario un nuovo presidente dell'Eurogruppo come successore del Ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem, il cui partito socialdemocratico ha perso le elezioni e che quindi non farà parte del prossimo governo. 

Come riportato da "Der Spiegel", Weidmann, se dovesse essergli offerta, è pronto ad accettare la posizione di vertice della BCE. Fra i possibili successori di Draghi c'è anche il presidente della banca centrale francese François Villeroy de Galhau. Le posizioni di Weidmann nel consiglio della BCE, con la sua critica aperta al programma di acquisto delle obbligazioni, sono agli antipodi di quelle di Mario Draghi. Nel sud-Europa viene considerato un sostenitore della linea dura. In Germania invece sono in molti a riporre in lui le speranze di una energica svolta nella politica monetaria.

Weidmann stesso non vuole esprimersi sul successore di Draghi. "Non ho intenzione di partecipare a queste speculazioni", ha detto recentemente in un'intervista. La discussione "oggi è completamente inutile e sleale nei confronti di Mario Draghi. Il suo mandato dura altri 2 anni". La Spagna invece rivendica la posizione attualmente occupata da Constâncio alla vice-presidenza della BCE. Per la successione del portoghese si parla infatti del conservatore Luis de Guindos, Ministro dell'Economia spagnolo, che in Europa ha una buona reputazione e che era stato anche candidato alla presidenza dell'Eurogruppo, ma nel 2015 gli era stato preferito Dijsselbloem.

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