mercoledì 27 novembre 2013

Le tattiche clientelari di Mario Draghi

L'ennesimo attacco alla BCE e a Draghi arriva da Handelsblatt, questa volta il pretesto è la decisione di escludere i titoli di stato dalle verifiche sulla solidità dei bilanci bancari. Herbert Walter, ex numero uno di Dresdner Bank e commentatore su Handelsblatt.de.
Il presidente BCE Mario Draghi intende escludere dai test sulla solidità delle banche i rischi associati ai titoli di stato. Un aiuto per l'Italia, ma un danno per la credibilità della banca centrale.

Con uno sforzo poderoso, la BCE affronta un compito nobile: dovrà controllare i bilanci bancari di 128 banche europee, e poi testare la solidità delle banche per verificarne la resistenza in uno scenario di crisi. Entrambi sono passaggi necessari "per la ristrutturazione radicale del settore bancario europeo" (secondo il direttore BCE Yves Mersch).

Si tratterebbe di un requisito indispensabile per far tornare la fiducia nel settore bancario, come sostenuto dal presidente BCE Mario Dreghi, un passo necessario per far ripartire l'economia dell'Eurozona. Nessuno vuole quindi intralciare questo processo.

Ma c'è qualcuno che lo sta facendo - ed è proprio il numero uno della BCE.

Le decisioni di Draghi, molto piu' delle sue parole, fanno crescere il dubbio che alla fine del processo si riesca ad aumentare la fiducia nel settore bancario.

Esempio piu' recente: il Comitato europeo per il rischio sistemico ha proposto alla BCE, nell'ambito del prossimo stress-test, di ridurre i privilegi di cui godono i titoli di stato nei bilanci bancari. I titoli di stato non dovrebbero essere piu' considerati privi di rischio e quindi essere coperti dal capitale proprio.

Ma la proposta è ritornata al mittente. Nelle prossime verifiche sui bilanci bancari anche i titoli di stato dei paesi europei in crisi saranno considerati fra i titoli privi di rischio - basta!

Il motivo lo si capisce immediatamente se si dà un'occhiata ai bilanci - soprattutto del settore bancario italiano. Negli ultimi due anni le banche italiane hanno comprato titoli di stato nazionali per 175 miliardi di Euro, un aumento del 73%. 

In questo modo le banche italiane con 415 miliardi di Euro di titoli di stato nei loro libri detengono quasi un quarto del debito pubblico italiano, con una quota di circa il 10% sul totale degli attivi. Solo la Spagna puo' competere con un aumento dell'81% dei titoli di stato in mano alle banche.

Poiché contemporaneamente la quota dei crediti incagliati in Italia ha raggiunto il livello record del 15% sull'intero volume dei prestiti, diventa subito chiaro, quali saranno i problemi dei bilanci bancari al momento delle verifiche.

Anche solo la creazione di un fondo di sicurezza adeguato a coprire i rischi sui presiti in sofferenza metterebbe alcuni istituti di fronte ad enormi problemi. La banca americana Morgan Stanley ha calcolato che le banche italiane dovrebbero mettere a bilancio un fondo previsionale di circa 50 miliardi di Euro.

Ulteriori perdite di valore dei titoli di stato supererebbero le capacità finanziarie delle banche. Invece di una rinnovata fiducia sui mercati, avremmo un'ondata di ristrutturazioni bancarie, con tutti gli effetti negativi sulla stabilità del settore bancario e lo sviluppo economico. Non solo nei paesi in questione, ma in tutta la zona Euro.

Si deve riconoscere che il presidente BCE Mario Draghi non intende rischiare questo scenario apocalittico. Perché pensa come un politico sempre in cerca di un compromesso praticabile. Ma, primo non è un politico eletto, secondo, deve agire considerando l'Eurozona nel suo complesso. Quello che sta facendo, sembra piuttosto una politica clientelare fatta su misura dei singoli paesi.

Tuttavia, altre banche in altri paesi non sono certo insoddisfatte per le politiche di Draghi. La considerazione speciale per le banche italiane, per loro equivale a maggiori possibilità di superare gli stress-test senza grandi danni alla loro reputazione. E' cosi' semplice.

Si pone nuovamente la domanda fondamentale: si puo' considerare seriamente un test sui bilanci bancari, in cui il valore dei crediti viene misurato in maniera alquanto discutibile? E che valore ha un test in cui la diversa qualità dei titoli di stato non viene adeguatamente presa in considerazione?

La risposta è semplice: la tattica di Draghi danneggia la credibilità della BCE e non genera nuova fiducia nel settore bancario europeo.

6 commenti:

  1. Quello che non riesco a capire è perché i tedeschi ci criticano in continuazione per qualsiasi cosa, ma quando Berlusconi ha provato a trattare l'uscita dell'Italia dalla zona Euro lo hanno silurato... non è che ci stanno usndo come una foglia di fico per coprire le loro magagne ?!?!

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    1. Perché questo in fondo non è un blog economico, ed io non sono un economista (l’avete notato, lo so), questo è un viaggio nella società e nei media tedeschi, è una sociologia dei media internazionali, un’analisi del senso comune di un popolo, un luogo per perdere tempo, soprattutto…

      Da tutte queste traduzioni, ad uso dei non germanofoni, emerge il pensiero contemporaneo delle elite tedesche, indipendentemente dal loro orientamento politico emerge la profonda convinzione di essere sempre e comunque il primo della classe, uno dei tratti dominanti dell’anima tedesca, che ci volete fare, sono fatti cosi’…

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  2. Ma che razza di articolo, i tedeschi non trovano pace nel cercare la pagliuzza negli occhi nostri e non vedere o fare finta di non vedere il trave nei loro.. ridicoli, semplicemente ridicoli.

    Loro hanno l' imbarazzo delle banche dei Lander, le casse di risparmio , che sono piene di titoli del debito pubblico greco e che soccomberebbero a qualunque stress test organizzato dalla Bce. E che difficilmente potrebbero adattarsi ai criteri di Basilea tre. Se non ho capito male, le hanno ESCLUSE DAGLI STRESS TEST.. sempre due pesi e due misure..quanta pazienza dobbiamo avere? Le regole di basilea vogliono tot euro di capitalizzazione ogni tot euro di prestiti ai privati. E invece non richiedono lo stesso criterio se la banca si compra il debito sovrano di un paese anche di quelli a rischio come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo. ... allora si cambiano le regole CONTRO lìItalia..ma che gli abbiamo fatto a costoro che io non so? Come somigliano ai compagnucci italiani!!

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  3. Hanno paura del potenziale Italiano.
    Il Sistema Italia nel suo complesso, fatto di PMI, sta scricchiolando, si sta piegando, ma sta reggendo, a dispetto dei loro tentativi di annientare la nostra concorrenza.
    Hanno TERRORE del potenziale Italiano.

    AlessandroV

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  4. "...indipendentemente dal loro orientamento politico emerge la profonda convinzione di essere sempre e comunque il primo della classe...". Su questa osservazione di VdG ho seri dubbi. La sindrome da I° della classe è in se sintomo di infantilismo. Ma la "sindrome tedesca" è ben altra cosa con ben altro pericolo. Loro non voglio essere i primi, ma gli unici: gli unici a fare le automobili, i debiti, le banche, le regole, le guerre e quello che è giusto... a loro giudizio: sono l'alfa e l'omega. E come sempre i non tedeschi sono irrilevanti.

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  5. I test praticati per verificare la bonità delle banche sono sostanzialmente fumo negli occhi e foglie di fico, placebo in termini farmaceutici: ottengono lo scopo di ridare fiducia al pubblico in generale, ma gli investitori istituzionalei (fondi e casse pensioni) hanno altri mezzi per accertarsi della reale situazione economica degl istituti e di questi "stress tests" sanno poco che farsene. L'esempio della Dexia che superato brillantemente il test era poco dopo fallita insegna qualcosa. E se pensiamo al caso Kerviel in Francia che per poco non provocava il fallimento della Societe Generale anni or sono con le speculazioni sui derivati all'insaputa (o meno ?!) della direzione, dobbiamo ammettere che in materia di sicurezza bancaria siamo tutti su sabbie mobili, in qualunque momento si può sprofondare mettendo il piede anche dove il terreno sembra solido. In più: c'è chi da questa insicurezza ricava guadagni enormi - e sono coloro che hanno i mezzi per influire sulle decisioi della BCE e delle altre istituzioni che potrebbero regoalre il settore bancario - dunque non si vede quali alternative restino ai risparmiatori: l'unica sicurezza appare ... aumentare i propri debiti, poiché mentre i governi tutti quando è necessario non si fanno scrupoli a prelevare dai conti privati, dai debiti non possono prendere nulla. Unico problema la bassa o quasi inesistente inflazione, ma a questo c'è rimedio, basta uscire dall'Europa.

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