domenica 3 giugno 2012

Come Merkel intende salvare l'Europa


Deutsches Mittelstands Nachrichten ci ricorda il piano della cancelliera per salvare l'Europa dalla crisi del debito: strategia vincente oppure ennesimo fallimento?
La cancelliera Angela Merkel vuole far approvare l'ESM in maniera rapida: si aspetta un accordo con le opposizioni prima della pausa estiva. Se fosse così, il Bundestag potrebbe approvare in poche settimane l'ESM. Merkel considera l'ESM lo strumento principale per i salvataggi Euro, per questo ha rifiutato la proposta degli Eurobond. Una strategia rischiosa - che potrebbe essere superata dalla realtà.

In una conferenza stampa a Berlino, la cancelliera Merkel ha dichiarato che prima della pausa estiva si aspetta un accordo con l'opposizione sull'ESM e il Fiskalpakt. Per questa ragione la cancelliera vuole che l'ESM al Bundestag sia approvato piu' in fretta possibile. In parlamento il provvedimento non troverà tuttavia una grande opposizione: secondo le nostre informazioni, i membri del Bundestag osserveranno una rigida disciplina di partito. I pochi dissidenti non avranno un peso rilevante.

Durante la conferenza Merkel ha confermato la bocciatura  degli Eurobond: gli stati devono risparmiare, è stato un errore portare gli interessi in Europa sugli stessi livelli. Il Sud Europa ha consumato troppo a debito e ha trascurato le riforme. Merkel ha poi richiesto una maggiore integrazione. In un certo senso vorrebbe modificare il Fiskalpakt: vuole un diritto di azione contro i paesi debitori; una richiesta che era già presente in altre versioni del Fiskalpakt, ma che per la pressione dei francesi era stata eliminata.

La strategia della Merkel sull'ESM, sembra andare verso una centralizzazione delle politiche fiscali. La decisione su chi in Europa dovrà essere salvato e chi no, Merkel non intende lasciarla ai mercati. La separazione dei titoli del debito pubblico, la considera come una frusta che i mercati continueranno ad usare.  Ma se necessario, gli stati saranno salvati attraverso il fondo ESM. Allo stesso tempo, è necessario aumentare la pressione sugli stati, per fare in modo che le loro finanze siano portate in sicurezza.

Questa strategia è ovviamente piena di rischi. Le necessità di finanziamento in Europa sono  un multiplo  della potenza di fuoco del fondo ESM. Se la Spagna dovesse essere salvata, secondo le stime di JP Morgan, servirebbero 350 miliardi - piu della metà del fondo ESM. Di Italia e Francia non è nemmeno il caso di parlarne.

A parte la mancanza di legittimità democratica dell'ESM, Merkel ignora il fatto che la Germania nell'ESM potrà essere messa in minoranza. Allo stesso tempo l'idea di portare gli stati alla disciplina di bilancio con delle azioni legali è alquanto stravagante. Le formulazioni nel Fiskalpakt mostrano come sulla stessa definizione di deficit possano nascere delle differenze di interpretazione. Il risultato di queste azioni resta tuttavia sconosciuto. E tali azioni di regola durano meno della reazione dei mercati. E soprattutto se si ritiene che la Germania ha il compito di garantire i debiti di tutta Europa, il fondo ESM non potrà funzionare: le dimensioni dell'economia tedesca non sono sufficienti per far fronte a tutti i debiti accumulati in Europa. Il nuovo indebitamento dovrà comunque essere fatto sul mercato - un compito che sta diventando sempre piu' difficile, come i tassi per l'Italia e la Spagna mostrano.

Decisivo sarà il fattore tempo: tutte le idee di Merkel hanno bisogno di mesi, prima che la corrispondente modifica dei trattati sia ratificata. In alcuni stati è necessario chiedere al popolo di ratificare il trattato. Ma la crisi del debito, a causa dello sviluppo esponenziale dei tassi di interesse, ha assunto le dimensioni di uno Tsunami. E uno tsunami non lo si può fermare con dei raffinati meccanismi politici. Uno sguardo alla drammatica fine dell'Unione Sovietica e della DDR può aiutare molto, anche se non lo si vuole ammettere. Uno sguardo illuminato alla storia può aiutare a comprendere. Una visione naive del futuro, data l'entità del debito, è politicamente sciocca. A proposito dei rischi e degli effetti collaterali, Michael Gorbatschow ed Egon Krenz potrebbero aiutarci molto.

1 commento:

  1. La Gernmania vuole salvare l'Europa quando due anni fa ognuno doveva arrangiarsi, la Grecia si doveva e si poteva salvare con costi minori. La leadesrship tedesca lascia molto a desiderare perche' non capiscono che e' meglio avere partners forti che in difficolta'. Pero’ in una ipotetica confederazione come l’Europa ci saranno sempre diverse realta’ economiche, nella nostra realta’ non siamo ancora riusciti a risolvere il divario tra nord e sud. I numeri non tornano e poi queste sono solo alchimie per buttare fumo negli occhi alla gente.

    Gli USA e la FED avrebbero agito diversamente. Ci sono speculazioni che la FED abbia riempito di dollari le banche di investimento americane nell'attesa che l'euro salti in aria. Va da se che tutti i banchieri americani si muovono tra Wall Street, il Tesoro e la FED.

    Non sono i debiti sovrani il vero problema, ma la guerra del dollaro all'euro. Questa crisi e' politico/economico dove gli USA non sono disposti a perdere il controllo e il primato dell'economia mondiale, infatti molti esperti americani danno per scontato che l'euro andra' a gambe all'aria, e' solo questione di tempo. Una volta Soros ebbe a dire che i mercati sanno quando e come colpire perche' sono loro che decidono il da farsi. In una situazione del genere l’euro andava difeso come la FED difende il dollaro, lasciare le economie piu’ deboli in balia dei mercati e’ un crimine, e penso che I tedeschi l’abbiano fatto di proposito.
    Non e’ un caso che l’Inghilterra non sia entrata nell’euro, la stessa Inghilterra che da sola si oppose al potente terzo Reich, pero’ sappiamo come e’ andata a finire.

    Con questa Germania, credo sia necessario mettere in questione non solo la politica monetaria ma anche quella politica. Non mi convince un’unione politico/economica dove la Germania, pur essendo la prima nazione membro e minoritaria nel contesto europeo, voglia imporre la propria’ volonta’ agli altri. Storicamente i paese europei sono sempre stati divisi, piu’ o meno bene si sono arrangiati, negli ultimi 60 anni sotto l’ombrello USA hanno avuto un periodo di benessere, lasciare tutto questo per fare parte del quarto Reich non fa senso.

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